La magia di Murakami Haruki
- matapiazza001
- Apr 9, 2021
- 3 min read
Si torna sempre dove si è stati bene.
Questo per me vale soprattutto per i libri: se da un lato adoro andare alla ricerca di nuovi autori, nuove opere che sappiano solleticare il mio Io interiore, dall'altro sfogliare libri di scrittori che difficilmente mi hanno deluso mi fa sentire a casa. Murakami Haruki è uno di questi.
Il mio primo incontro con il signor Murakami risale al 2019. Era estate, avevo tanta voglia di leggere e pochi soldi da spendere (situazione, questa, che suona terribilmente familiare ancora oggi). Decido di avviarmi in biblioteca, luogo che da sempre mi permette di sfamare il mio bisogno di libri senza attentare al mio portafoglio e prendo, titubante, una copia piuttosto malconcia e vecchia di Norwegian Wood. Avevo già sentito parlare di quest'opera, decantata da molti come un ottimo libro per adolescenti in preda alle tipiche crisi d'identità e d'amore causate dai troppi ormoni. Non che fossi, comprensibilmente, molto entusiasta di questo pacchetto preconfezionato di cliché, eppure ho deciso di dargli una chance.
Meno male.

Partiamo con quella che ai giorni nostri pare, purtroppo, quasi una banalità: Murakami scrive bene. Proprio bene. Ha quel tipo di scrittura lineare, precisa, minuziosa in grado di proiettarti direttamente nella scena con tutti i personaggi. O, parimenti, di proiettare la scena con tutti i personaggi direttamente accanto a te. Eppure dietro a questa limpidezza di stile si nasconde un linguaggio molto più allusivo, metaforico. Con un autore simile non si sa mai troppo bene dove sia il confine tra quanto è chiaramente inteso e quanto è invece frutto di una personale interpretazione. Ho letto ormai 10 suoi libri e posso dire con certezza che una delle cose più difficili da fare in assoluto per me è raccontare la loro trama (cosa che di certo non aiuta, quando si prova a convincere degli scettici amici e conoscenti che dovrebbero assolutamente leggere Murakami). Perché con questo scrittore la trama non è importante: contano le suggestioni, i sentimenti, i paesaggi giapponesi mozzafiato, la crescita personale. I protagonisti sono normalmente giovani in crisi, alla ricerca di se stessi, che vengono catapultati improvvisamente in un mondo bizzarro, in bilico tra il reale e l'onirico, dove ogni elemento sprigiona magia e mistero. Con Murakami è la realtà di tutti i giorni a caricarsi di questa suggestione metafisica; non è necessario approdare sulle rive di un universo parallelo per saggiare la magia, in quanto essa è attorno a noi in ogni momento.
Tuttavia non posso negarlo: leggere Murakami non è roba per tutti. Gli scenari assurdi, la trama arzigogolata e spesso priva di un finale chiaro, senza dimenticare le molte scene grottesche, al limite dell'orrido, in cui ci si può imbattere lungo la lettura, non lo rendono un autore facile. Non sconvolge che a moltissime persone appaia incomprensibile, irritante addirittura. Fermandosi alla superficie, la chiarezza della scrittura di Murakami e l'estrema umanità dei suoi personaggi (insicuri, imperfetti, solitari, persi) possono apparire elementi scontati, degni, come avevo sentito per quanto riguarda Norwegian Wood, di un pubblico meramente adolescenziale. E tutto questo solo perché l'autore giapponese non fa che cogliere l'eternità di ogni attimo, la difficoltà di ogni rapporto, l'impossibilità per l'amore di compiersi, in situazioni avverse. Bisogna scavare molto più a fondo per apprezzare Murakami, vedere l'oscurità dell'animo umano, le tenebre che ci circondano di giorno e la luce che viene invece sprigionata di notte, quando tutto può accadere. Murakami parla di persone sole, perse nella loro quotidianità spesso problematica. Persone che per sentirsi più sicure cercano la magia nel mondo circostante, confondendo sogni e realtà, pur di trovare se stessi.
Fatevi un regalo e leggete Murakami. Abbandonatevi alle descrizioni suggestive del Giappone e alle storie intricate, malinconiche e spesso divertenti che questo scrittore sa regalare con tanta abilità. Non ve ne pentirete.

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