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I miei tre libri del cuore

  • Writer: matapiazza001
    matapiazza001
  • May 22, 2021
  • 3 min read

I libri sono un po' come le persone. Ci passi assieme del tempo, ci ridi, ci piangi, li conosci sempre di più e tutti ti insegnano qualcosa, ma solo alcuni ti entrano nel cuore e rimangono lì. Sono quelli i libri che non ti abbandonano, che ti lasciano il segno, che sono marchiati a fuoco nelle tue ossa e le cui frasi e scene rimbombano nel tuo cervello senza tregua.

Ho appena vent'anni e tutta la vita davanti. Leggerò altri mille mila libri, senza dubbio, ma mi sono già imbattuta in numerose occasioni in volumi particolarmente interessanti. Ogni tanto li penso, persa nel mio passato, e rivivo quelle esperienze di lettura con il sorriso stampato sulle labbra o con il brivido per l'angoscia che ho provato in quel momento. La quarantena da questo punto di vista è stata una manna dal cielo. Nel 2020 ho superato la soglia dei 50 libri letti e, soprattutto, sono stati tutti memorabili: i libri che vedete di seguito sono stati letti tutti tra marzo e giugno Fare questo elenco sarà particolarmente difficile e sofferto, dovrò tralasciare tantissimi libri che sono stati molto importanti per me, ma ne ho scelti solo tre perché altrimenti sarei andata avanti all'infinito.

Ma cominciamo.

Iniziamo con il libro più sconvolgente, interessante, intricato e appassionante che abbia finora mai letto. Un mattonazzo di oltre mille pagine capace di toglierti il fiato già dalla prima scena: signore e signori, vi presento Il conte di Montecristo.

Che io abbia una cotta per i classici francesi dell'Ottocento non è una scoperta e più sono drammatici, più hanno un intreccio complesso e ricco di personaggi indimenticabili, più mi ci butto a capofitto con piacere. Probabilmente dedicherò un intero post a questo romanzo, perché delle poche righe non gli rendono giustizia. Basti sapere che la trama che Dumas costruisce è come un castello di carte, che s'inerpica mano a mano sempre più verso l'alto per poi crollare solo con l'epilogo, svelando il segreto fino a quel momento nascosto. È assolutamente imperdibile.

Cecità è stato un'altra scoperta della quarantena e si è aggiudicato da subito un posto d'onore nella mia personalissima top 5 dei migliori libri che abbia mai letto. Un libro crudo e crudele, che non dà sconti, che fa piangere e urlare pietà. Per poi farci tirare un sospiro di sollievo solo alla fine. Azzeccatissimo durante la pandemia che stiamo vivendo: in un luogo e in un tempo sconosciuti inizia improvvisamente a diffondersi una strana malattia che colpisce gli occhi delle persone, togliendo loro la vista. Molteplici le reazioni della gente, ma ovunque scoppia la violenza e la rabbia, proprio a scongiurare quel "ne usciremo tutti migliori" che ci sentiamo ripetere da un anno a questa parte. L'umanità raccontata dal Premio Nobel Saramago è quanto di più lontano ci possa essere da questa previsione speranzosa: improvvisamente resosi conto della propria mortalità, l'essere umano incarna di colpo quell'immagine dell'homo homini lupus di cui parlava Hobbes e la lotta per la sopravvivenza prende il sopravvento. Assistiamo a un ritorno generale allo stato di natura e gli uomini di Cecità, di fronte allo smarrimento dato dalla loro rinnovata condizione di esseri mortali, si svelano per quello che davvero sono, ovvero delle bestie feroci, pronti a tutto pur di mantenersi in vita. Non riesco a trovare le parole necessarie per spiegare perché tutti e tutte dovrebbero leggere questo capolavoro irripetibile. Dirò solo: fatelo, perché ne uscirete diversi.

Chiudo questa brevissima lista con John Steinbeck, uno dei miei autori preferiti in assoluto. Ho fatto la sua conoscenza fa con Furore, epopea sul viaggio di una famiglia americana verso il sogno di una vita migliore, e non credevo fosse possibile eguagliare, figuriamoci superare quel capolavoro. La valle dell'Eden ha invece eseguito il compito alla perfezione, superando le aspettative. In questo romanzo si intrecciano le storie di due famiglie, i Trask e gli Hamilton, e in particolare seguiamo le vicende che colpiscono i fratelli Caleb e Aron. Essi sono figli di Cathy Ames, probabilmente una delle personalità più meschine e malvagie mai incontrate tra le pagine di un libro. Molte le allegorie bibliche in quest'opera, come il peccato originale, il Male, reincarnato dalla stessa Cathy, le conseguenze dell'amore, la scoperta di se stessi. Sarebbe impossibile riassumere tutte le tematiche toccate dall'autore americano in questo romanzo, capace di dare incredibili spunti di riflessione e lezioni di vita. Preparate i fazzoletti, perché la penna di Steinbeck ferisce più della spada.

 
 
 

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